Consegna degli attestati per la sesta edizione del Master GoGoAcademy, foto di rito e presentazione della ricerca “Digital Marketing Abruzzo” per un venerdì da ricordare

Si è conclusa con la cerimonia di consegna degli attestati venerdì 16 luglio la sesta edizione dell’Executive Master Digital Marketing targato GoGo Academy: un’edizione che ha visto la presenza continua, costante ed attiva di 35 partecipanti tra studenti ed aziende.
Numeri davvero importanti che rendono l’idea di come il Digital Marketing sia ormai una branca fondamentale ed una necessità per imprese di qualsiasi dimensione.
Giunto al suo sesto anno, questo Executive Master si caratterizza ormai come una vera e propria realtà a livello nazionale, tanto da porre le radici anche in Calabria ed in Sicilia, terreni fertili per sviluppare una cultura digitale fondamentale per il presente ed indispensabile per il futuro.
A fare da contraltare alla qualità di questo master ed alla grande partecipazione e sensibilità dimostrate da docenti (i migliori a livello italiano) e studenti, ci sono però i risultati della ricerca “Digital Marketing Abruzzo” del Prof. Walter D’Amario, una fotografia disarmante sulla reale situazione che caratterizza le imprese del territorio in ambito digitale.
Si sente infatti tanto parlare di digitalizzazione come driver per la ripresa economica, ma se davvero così fosse, le possibilità di rinascita per il tessuto economico di Chieti e Pescara sarebbero di fatto davvero scarse.
Solo il 10% delle imprese che dichiara di svolgere attività di digital marketing (il 22 % del totale) ha infatti una buona dimestichezza con il digitale e con tutti gli strumenti di cui esso dispone. Il 20% delle imprese che dichiara di fare digital marketing prova a svolgere delle attività che vanno oltre il solo utilizzo dei social media, mentre la restante parte (il 70%) svolge attività pressoché amatoriali.
E’ questo il quadro raccapricciante che emerge dall’analisi commissionata dalla Camera di Commercio Chieti Pescara per l’appunto al dott. D’Amario, docente del laboratorio di Digital Marketing dell’Università G. D’Annunzio e presentata in conferenza stampa lo scorso 16 luglio.
La ricerca ha avuto come obiettivo quello di fotografare dal punto di vista qualitativo e quantitativo l’uso del digital marketing tra le imprese del territorio al fine di orientare le azioni dell’ente camerale in una ottica di reale supporto al tessuto economico locale.
Nel 2020, l’Italia si è collocata al 28° posto nella scala delle competenze digitali, contando un forte ritardo rispetto alla media europea: in base alle stime di Unioncamere il 42% degli italiani possiede delle competenze digitali base a fronte del 60% dei cittadini oltre confine e solo il 22% vanta delle competenze più avanzate.
Eppure si stima che ben il 60,4% della futura forza lavoro deve possedere competenze digitali ed il 36,2% dovrà essere skillato sui temi di impresa 4.0. Un mismatch fortissimo tra giovani e mondo del lavoro: una sfida da cogliere resa ancora più urgente con l’approvazione del PNRR.

SINTESI DEI RISULTATI DELLA RICERCA

Il 53,6% delle imprese che non fanno digital marketing dichiara che questo non serve alla propria impresa. Un dato che dimostra come, probabilmente, le imprese non abbiano contezza di cosa sia il digital marketing e quindi non ne percepiscano l’ineludibilità.
Le altre imprese che non svolgono attività di digital marketing affermano che le ragioni sono dovute a mancanza di conoscenza/formazione (24,6%) e di risorse economiche (21.8%).
Tra le imprese che svolgono digital marketing, i dati dimostrano come ci sia purtroppo molto da fare e le attività di digital marketing siano solo in rari casi gestite adeguatamente.
La formazione è un optional, solo il 28,9% delle imprese si è formato nell’ultimo anno, in un settore dove la conoscenza è un pilastro inamovibile.
Le attività sono svolte principalmente dal personale interno (59,7%), seguono le imprese che svolgono attività con personale interno con l’ausilio di professionalità esterne (32,2%), mentre sono poche quelle che lo fanno solo con consulenti esterni (8%).
La SEO con piattaforme professionali è un’attività compiuta da un esiguo 10%, ma c’è un 25% delle imprese che dichiara di svolgere attività SEO senza nessuno strumento.
Poche anche le imprese che utilizzano uno strumento come Google ADS (34,1%) e quelle che utilizzano l’email marketing con piattaforme professionali (20,7%).
L’e-commerce è utilizzato dal 26% delle imprese, ma solo il 12,4% ha uno shop Facebook/Instagram.
L’82,75 delle imprese dichiara di avere un account Facebook aziendale, mentre il 62,3% possiede una pagina Instagram Business, il 35,5% Linkedin e il 43,4% Google My Business. Ma i dati confermano il quadro deludente: solo 51,95 delle imprese dichiara di avere un account “Facebook Manager” e solo il 18,3% delle imprese utilizza lo strumento “Pixel”.
Dall’indagine desk emerge una situazione ancora più sconfortante, soprattutto dal punto di vista qualitativo. Alcune divergenze sono eclatanti. Nel questionario le imprese con un sito web erano il 76%, nell’analisi il 16%. Le imprese che nel questionario dichiaravano di avere una pagina Facebook erano l’82,7%, nell’analisi il 19,8%; tutti dati che dimostrano come la realtà dei fatti sia peggiore di quella emersa dalla somministrazione del questionario. Questo vale per tutti i dati analizzati e dimostra senza nessun dubbio il dato secondo il quale solo il 10% delle imprese svolgano attività di digital marketing che possano considerarsi adeguate. La ricerca è consultabile sul sito della Camera di Commercio Chieti Pescara:
www.chpe.camcom.it.